La storia del macinapepe affonda le sue origini addirittura nel lontano Ottocento, intrecciandosi con il fervore inventivo di quel periodo che attraversò il mondo.
Nel 1810 in Francia i fratelli Peugeot, Jean Pierre e Jean Frédéric, si appropriarono di un vecchio mulino per trasformarlo in una fonderia e iniziarono a produrre seghe di tutti i tipi e di tutte le dimensioni. Nel 1840 inventarono poi il primo macinacaffè, caratterizzato da un cassettino inferiore che raccoglieva il macinato e da una manopola superiore che serviva ad azionare il meccanismo di macinatura.
Due anni dopo, nel 1842, venne alla luce dallo loro mente creativa il primo macinapepe. Costruito in legno di faggio e caratterizzato dalla possibilità di regolare la macinatura, divenne ben presto un prodotto molto diffuso.
Inizialmente manuale, nel corso degli anni venne immesso sul mercato anche il modello a batteria. Vediamone le differenze:
macinapepe | vantaggi | svantaggi |
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manuale | costa poco, permette di controllare il dosaggio, si adatta ad arredamenti in legno ed è un bell’oggetto da tenere sulla tavola |
bisogna usare la forza fisica, impiega più tempo a macinare rispetto a quello elettrico |
elettrico | è veloce, ha una capienza maggiore rispetto a quello manuale, è facile da pulire | costa di più rispetto al manuale, bisogna avere delle batterie di riserva |
Entrambi i modelli permettono di regolare la fuoriuscita del pepe dalla parte inferiore del contenitore e, alcuni modelli, hanno fino a cinque livelli di regolazione.
Solitamente si può impostare la piastra che chiude la parte inferiore girandola in senso orario o antiorario (dipende dai modelli) in modo da passare dalla macinatura più fine a quella più grossolana. I modelli elettrici hanno una luce LED che rende più visibile e dunque agevole questa operazione che va fatta prima di macinare.
Una volta che abbiamo scelto il livello di macinatura, se avremo un modello manuale andremo a ruotare il corpo stesso del macinapepe, se invece avremo un modello a a batteria andremo a premere il pulsante di accensione.
Macinapepe: dettagli e caratteristiche
Il pepe è una spezia che da secoli è presente sulle nostre tavole e nelle nostre cucine. Nasce in India e ben presto si diffonde in tutto il mondo, venendo apprezzata sia come condimento che come medicinale per alleviare problematiche come la cattiva digestione o la stitichezza aiutando a stimolare il metabolismo con la produzione di succhi gastrici.
Ovviamente bisogna usarlo in maniera opportuna e non esagerare: si tratta comunque di una spezia piccante dunque potrebbe irritare il nostro intestino. Se si sta cucinando per persone anziane o per dei bambini, non è consigliabile il suo uso proprio per le sopracitate caratteristiche.
E’ per questo che il macinapepe e la sua possibilità di regolare i livelli di macinazione grazie ad una piccola manopola posta alla sua estremità inferiore, è un ottimo compagno dei nostri momenti a tavola e in cucina. Di solito si può scegliere tra una macinatura fine, una media ed una grossolana. Dipende da cosa stiamo preparando, dai gusti e, a volte, anche l’estetica ha la sua parte (ad esempio in alcuni piatti di pesce i grani di pepe sono belli da vedersi quindi andremo ad optare per una macinatura che non nasconda il pepe ma lo esalti).
Ma quali sono gli elementi che compongono un macinapepe?
Se è il modello manuale avremo:
- un contenitore di forma affusolata e/o allungata in vario materiale (legno, vetro, acciaio)
- un tappo superiore da svitare per inserire il pepe
- una parte inferiore da cui uscirà il pepe fornita di piastra o manopola girevole che permette di regolare la macinatura
- due ruote taglienti (in nylon, ceramica, alluminio, zinco)
Nel caso del modello elettrico dovremo aggiungere:
- batterie
- tasto di accensione
- luce LED
La scelta tra i due modelli è molto soggettiva in quanto, come abbiamo visto, presentano entrambi molti vantaggi e un prezzo a portata di molte tasche.
Se si lavora in un ristorante ad esempio è consigliabile la versione manuale perchè permette una maggiore gestione e controllo del condimento, se invece l’aspetto che più vi interessa è che la macinatura avvenga in maniera veloce e senza sforzo, allora il modello elettrico farà al caso vostro.
Prezzi e modelli sul mercato
Come già anticipato, i macinapepe (entrambi i modelli) hanno un costo davvero basso e vario: si parte dai 6 euro fino ad arrivare ai 40 euro. Ma se si vuole in media un buon prodotto il prezzo più o meno da spendere è di 15-20 euro.
Abbiamo modelli in materiale vario: dal legno all’acciaio Inox. Spetta a noi decidere sia in base al design che ci affascina di più, sia dal tempo che abbiamo di solito a disposizione quando cuciniamo e dalla quantità di pepe che ci serve ,sia dal budget che abbiamo e così via.
Come marche ce ne sono veramente tante. Alcune vendono il macinapepe da solo, altre lo abbinano al macinasale. Ricordiamo la Kesper, la ILSA, la Yokamira, la Modetro.
Conclusioni
Oggigiorno, la cucina si sta dimostrando essere sempre di più un’arte vera e propria. Le persone che si divertono a inventare ricette o a modernizzare quelle tradizionali oppure che usano il piatto come una tela su cui dipingere stanno aumentando esponenzialmente una community sempre più vasta, sia come dimensione che come varietà di partecipanti.
Usare gli strumenti giusti per esaltare una pietanza o trattare il palato nel migliore dei modi, non è più un optional ma quasi un dovere nei confronti del gusto. Il macinapepe dunque si conferma essere una vero alleato in cucina sia per gli chef professionisti sia per gli appassionati.