La cucina, si sa, è il cuore della casa. Ci ricorda l’infanzia, ci fa apprezzare il presente e pregustare il futuro. Con i suoi profumi e aromi ci conferma che, al di là delle nostre preoccupazioni, c’è sempre la possibilità di assaggiare qualcosa di buono che ci tirerà su.
Per questo è importante che in cucina ci siano gli utensili giusti per far sì che le pietanze preparate siano ancora più saporite e che abbiano diano il giusto apporto di nutrimento. Trattare nel modo corretto anche il più piccolo ingrediente, sarà la chiave del nostro successo tra i fornelli e in tavola.
Il pepe, ad esempio, non tutti sanno che, una volta macinato, inizia a perdere via via tutte le sue proprietà olfattive, aromatiche e gustative. Anche l’esposizione alla luce determina un lento depauperamento delle sue qualità. Dunque è vero che quello che acquistiamo al supermercato già macinato è economico e comodo, ma, una volta appresa la verità, andremo a guardare con occhi diversi quel barattolino in vetro o in plastica con quella polverina dal colore scuro.
Come fare dunque affinchè la nostra cucina diventi il regno dei sapori? Un primo passo potrebbe essere quello di iniziare a macinarsi il pepe da soli. Un piccolo gesto per l’uomo ma un grande passo per quell’intera comunità familiare! E come? Acquistando un macinapepe!
La lavorazione del pepe
Il pepe è una spezia che ha una sua storia e determinate caratteristiche che, per chi vuole apprendere davvero la sua importanza e quindi l’essenzialità di una buona macinatura, deve sapere.
Nativo dell’India, proviene dalla pianta Piper nigrum (la specie più importante della famiglia delle Piperacee) e viene usato sin dalla preistoria. Considerato un bene di lusso e dal costo assai alto, tanto da essere soprannominato “oro nero”, è solo nel corso del 1600 con la sua ingente importazione che iniziò a diffondersi sempre di più e sulle tavole di tutti grazie all’abbassamento del prezzo.
La presenza al suo interno dell’alcaloide piperina gli conferisce quel sapore piccantino che tutti conosciamo, oltre che stimolare la produzione di succhi gastrici. Per quest’ultimo aspetto, è meglio non abusare del pepe per evitare irritazioni all’intestino e allo stomaco. Ma si tratta di casi estremi! Pensate che in alcune medicine, come quella cinese e ayurvedica, il pepe viene ritenuto non solo un condimento ma un vero e proprio medicinale per curare disturbi come l’insonnia, la costipazione e l’indigestione.
Il pepe poi, a seconda di come viene lavorata la Piper nigrum, si dividerà in tre tipi: pepe nero, pepe bianco e pepe verde. Vediamoli brevemente assieme:
- pepe nero: è la tipologia più diffusa, il suo colore deriva dalla rottura della polpa del frutto acerbo della pianta messo ad essiccare per una decina di giorni al sole, dopo essere stato sbollentato.
- pepe bianco: ha un sapore più delicato rispetto agli altri due, viene spesso usato per le salse colorate. Si ottiene dal seme del frutto della Piper
- pepe verde: molto apprezzato nella cucina tailandese, viene anch’esso come il pepe nero dal frutto acerbo della pianta. E’ verde perchè, durante la fase di essiccazione, viene sottoposto ad un trattamento con diossido di zolfo.
Come funziona il macinapepe
Il macinapepe nasce in Francia nel 1842 dalle menti dei fratelli Peugeot (sì, quelli dell’automobile, proprio loro) e ha lo stesso meccanismo di funzionamento del macinasale e del macinacaffè.
Come funziona quindi? Molto semplice: andiamo ad inserire dalla parte superiore svitabile del macinapepe i grani di pepe, poi riavvitiamo per bene, andiamo a scegliere il grado di macinatura se il modello ce lo consente (di solito possiamo scegliere tra almeno tre livelli: fine, intermedio e grossolano), poi usiamo la nostra forza per ruotare e far girare il corpo del contenitore in modo da permettere alle lame al suo interno di poter triturare i grani, infine, la il pepe macinato potrà fuoriuscire dalla parte inferiore del contenitore che è forata.
Questo dunque è il funzionamento di un macinapepe manuale basato sullo sforzo fisico dell’utente o, perlomeno, della sua energia. In tempi recenti è stato introdotto il macinapepe elettrico che permette di macinare il pepe con un unico gesto: premere il tasto di accensione.
Macinapepe in legno antico: caratteristiche, costi e marche
Esistono macinapepe di tutte le forme, dimensioni e materiali (acciaio, legno, vetro, acrilico, con lame in ceramica) e a funzionamento manuale o elettrico, come abbiamo visto.
Per chi ha un tipo di cucina tradizionale o con un arredamento prevalentemente in legno, il modello di macinapepe ideale potrebbe essere quello in legno antico. Non solo è funzionale, pratico e maneggevole, ma è anche un bell’oggetto da sfoggiare in tavola. Ha di solito una forma allungata leggermente bombata al centro, che ci agevola la fase di macinatura manuale. Per pulirlo è consigliato usare un panno umido e di tenerlo all’asciutto.
I modelli in legno antico sono più pregiati ed eleganti rispetto ai modelli in semplice legno. Per questo hanno un costo più alto: siamo sui 30-4o euro (la marca Peugeot offre una gamma di modelli piuttosto varia). Per chi ha un budget più ridimensionato può scegliere i modello della SHiZak che costano sui 15 euro e sono robusti e con macinatura regolabile.